- raccontato da Fiorentino Leone | 1923
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Provincia di Roma - Per la memoria | 26/08/2011
I genitori e le sorelle erano sani e salvi ma latri sedici membri della famiglia erano stati consegnati ai tedeschi e non sarebbero più tornati. L’esperienza ha pesato e pesa ancora. Quello che gli aveva dato la forza di resistere era stata la giovane età, il desiderio di vivere, la capacità di adattarsi al sistema concentrazionario, il desiderio di raccontare. E l’odio profondo per i nazisti e il nazismo. Ma Leone non è mai riuscita a reinserirsi a pieno nella società civile, in qualche modo sente di non essere mai uscito da quel campo maledetto, di essere rimasto lì. Quando nelle scuole si è cominciato a parlare ai ragazzi dello sterminio, Leone ha cominciato a raccontare la sua storia
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