Il ritorno dalla guerra di mio padre
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                            - raccontato da Anna Maria Guglielmi | 1940
 - caricato da Redazione | 18/01/2011
 
COMMENTO
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																				 angelo libranti																				
																				
19/05/2011 - alle ore23:00
                                19/05/2011 - alle ore23:00
                                            Incredibile come coincidono i ricordi; ho un anno meno della signora Guglielmi, ma l'urlo della sirena mi è rimasto nella memoria, così il fuggi fuggi verso il ricovero. Si dormiva vestiti per essere pronti all'evenienza, scontatissima considerando il porto militare.
I maschi di casa erano tutti al fronte, quindi i nonni e mia madre provvedevano a proteggere loro stessi ed i piccoli, io e mio fratello maggiore.
A me mi prendeva il nonno; mi abbracciava forte e correva verso il ricovero di piazza Carbonelli. Mezzo addormentato, mi svegliavo sulla sua spalla e guardavo il cielo.
Lo ricordo rosso e fumoso e poi la confusione, tanta confusione di suoni e di voci.
Anche a me capitò un soldato polacco, vedendomi attaccato alla sottana di mia madre,
gli feci tenerezza e mi regalò un cartoccio di caramelle.
Quelle caramelle durarono tanto perchè non mi decidevo a succhiarle e le conservavo
gelosamente come qualcosa di speciale.
Alla fine sfollammo a Castellaneta da parenti, perchè restare a Taranto era diventato molto pericoloso.
                                    I maschi di casa erano tutti al fronte, quindi i nonni e mia madre provvedevano a proteggere loro stessi ed i piccoli, io e mio fratello maggiore.
A me mi prendeva il nonno; mi abbracciava forte e correva verso il ricovero di piazza Carbonelli. Mezzo addormentato, mi svegliavo sulla sua spalla e guardavo il cielo.
Lo ricordo rosso e fumoso e poi la confusione, tanta confusione di suoni e di voci.
Anche a me capitò un soldato polacco, vedendomi attaccato alla sottana di mia madre,
gli feci tenerezza e mi regalò un cartoccio di caramelle.
Quelle caramelle durarono tanto perchè non mi decidevo a succhiarle e le conservavo
gelosamente come qualcosa di speciale.
Alla fine sfollammo a Castellaneta da parenti, perchè restare a Taranto era diventato molto pericoloso.
                    IT
                
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