Corrado Scaramuzzo
                                                       nato nel 1928
                                                         Fiumicino
3 Racconti
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  	Il fascismo
    
di/da Corrado Scaramuzzo | caricato 4796 giorni fa
 
Corrado non può che essere grato a Mussolini per aver potuto studiare senza dover nemmeno comprare i quaderni visto che erano una famiglia numerosa; e se doveva restare a scuola di pomeriggio, passavano una cirioletta col formaggino. Non si può che riconoscergli il merito, dice Corrado che è un socialista, il merito della bonifica pontina. Ma poi c’erano i fascisti: un giorno un anziano non si levò in cappello e fu preso a botte.
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  	I tedeschi a Roma
    
di/da Corrado Scaramuzzo | caricato 4796 giorni fa
 
Dalla Tiburtina per andare a San Basilio la strada era in salita e i carri tedeschi dovevano rallentare; la gente riusciva ad arrampicarsi e prendere la roba. Una volta tutta la borgata ha rischiato grosso: avevano rubato una borsa che conteneva medaglie al valore. Il militare tedesco che ce l’aveva in consegna li aveva pregati di restituirla ma la borsa non si trovava. Allora hanno cominciato a versare la benzina per dare fuoco alle case e allora il sardo che l’aveva rubata si è convinto a restituirla. Un altro episodio fu quello del militare austriaco che era venuto in casa a chiedere da mangiare; quel giorno la madre aveva fatto delle focacce con un po’ di farina, ha mangiato, poi si è messo a suonare l’organetto, poi ha fatto vedere le foto della moglie e dei figli. Prima di andare via li avvisò che di lì a mezzora sarebbero passate le SS che svuotavano le case per occuparle come alloggi e li consigliò di fare finta che il bambino avesse il tifo. Infatti li hanno lasciati a casa.
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  	La guerra
    
di/da Corrado Scaramuzzo | caricato 4796 giorni fa
 
Corrado è venuto a Roma nel 1933. Quando ha visto tutti i lampioni gli sembrava Natale. Erano una famiglia numerosa e hanno avuto la casa a San Basilio. La guerra ha significato tanta fame. Corrado insieme ad un altro ragazzo andava a Rocca di Papa a raccogliere le castagne per venderle. L’autobus li lasciava al Tiburtino Terzo. Quella sera a Ponte Mammolo li fermò un tedesco: le castagne erano in uno zaino militare e pensava trasportassero armi; lo bucò con la baionetta, vide cadere un paio di castagne e allora li avvisò che il ponte era stato minato. Corrado si ricorda il bombardamento del Quadraro: era andato da solo ai Castelli a scambiare dei teli con due fiaschi di vino. Il treno si era fermato sulla Casilina, tutto intorno era pieno di morti e feriti. Corrado sulle prime è scappato, poi è tornato a riprendere il vino perché il padre lo avrebbe menato. Mentre tornava a Roma a piedi è suonato l’allarme, Corrado si è infilato in un roseto e quando è cessato l’allarme non sapeva più come uscirne.
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