Domenico Curto

 
Domenico Curto

nato nel 1936
Lallio

5 Racconti

3.1 min
Ha perso il marito, che aveva 49 anni, a 50 anni, e ha tenuto insieme una famiglia di 6 figli. La zia, sorella della madre, che non si era sposata, ha sempre vissuto con loro ed è stata la loro fortuna. Si ricorda dell'ultima fotografia fatta alla madre 90enne che entrava nel buio e scompariva. E' stata una grande forza morale per tutta la famiglia.
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2.5 min
Sono una famiglia di musicisti, compresa quella della moglie. Lui suona il pianoforte, suo fratello è organista, pianista e compositore, lo zio di lei era direttore di banda a Cremona, il nipote suona il violino. Negli anni 50 ha fondato una banda che suonava nei teatri e anche negli oratori. Uno di loro, che suonava la fisarmonica, è diventato famoso.
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3.5 min
Faceva 2/300.000 Km all'anno girando l'Italia. La regione che gli stava nel cuore era l'Umbria. A Viareggio alla sera giocava a carte alla Capannina con Mina e Gino Paoli. la città della Lombradia che amava era Mantova: era molto ospitale. Anche in Valtellina dopo la prima diffidenza iniziale, la gente gli dava l'anima. Aveva un cliente in Sicilia sotto la scalinata della cattedrale di Noto e dormiva a Taormina. Ad Orvieto non è mai riuscito a trovare il tempo di entrare nel Duomo.
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1.4 min
La prima macchina, nel 64/65, è stata la 850 Fiat ed è costata 600.000 lire. Lui e la moglie avevano già stipendi sopra i 100.000 lire. Prima della macchina ci fu il primo frigorifero, che allora costava 35.000 lire, ed era per molti la metà dello stipendio.
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4.3 min
Nato nel Veneto è venuto a Bergamo nel 54 per lavorare, mentre studiava, come assistente al patronato San Vincenzo di S. Paolo D'Argon. Il primo impiego, nel 61, alla Lanerossi di Milano. Il padre era falegname ed è morto a 49 anni, la madre invece a 91 anni. Ha sei fratelli, tutti sopra i 70 anni. La sua gioventù la ricorda in giro per le cantine e alla Domenica pomeriggio a giocare a carte, al caldo nelle stalle, con una scodella di vino. Per lui il divertimento da giovane era conoscere una bella ragazzina e fare quattro salti.
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