Vatta Loredana
                                                       nato nel 1925
                                                         Roma
4 Racconti
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  	La partenza
    
di/da Vatta Loredana | caricato 5187 giorni fa
 
E’ partita con una grande nave nera, molto grande, con i letti a castello. Loredana aveva il suo cane. Arrivati a Venezia l’accoglienza u molto buona. Poi, arrivati in Toscana, mancava tanto il mare. E tutti i bambini correvano a fare il bagno nei fossi con i ranocchi. Poi c’erano le tradizioni. Per esempio a Natale non c’era Gesù bambino ma San Nicolò il 6 dicembre. E ci si è dovuti adattare per non far soffrire i bambini nel confronto con gi altri bambini
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  	Ritorni
    
di/da Vatta Loredana | caricato 5187 giorni fa
 
Loredana è tornata nel 97 per far vedere ai bambini la sua città. E poi negli anni ma solo per qualche giorno. Al circolo italiano ha voluto donare un quadro di suo marito, nato anche lui a Pola. Le case in 50 anni non sono state toccate, e quindi sono ormai cadenti. E le strade, a paragone con quelle di Roma, sono viottoli.
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  	La guerra I tedeschi
    
di/da Vatta Loredana | caricato 5187 giorni fa
 
Durante i bombardamenti Loredana con la famiglia era sfollata in un paesino a sette km. I tedeschi una notte rastrellarono il padrone di casa. La sorella di Loredana quella notte si salvò dal rastrellamento perché parlava tedesco e spigò che lei non era una partigiana. Molte ragazze furono rastrellate quella notte. E tornarono con un numero tatuato sul polso.
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  	La guerra e le foibe
    
di/da Vatta Loredana | caricato 5214 giorni fa
 
Loredana è partita da Pola nel 1947 quando aveva 22 anni. Si ricorda una città bellissima, dove si viveva bene, dove si andava al mare e si faceva molto sport. Le cose erano cambiate con la guerra e i bombardamenti ma quando per 45 giorni arrivarono le truppe di Tito, molti decisero che se la città fosse passata alla Jugoslavia, sarebbero andati via. E fu così. Poi si venne a conoscenza delle foibe. Di solito le persone venivano legate una all’atra col filo di ferro ai polsi e portati sul bordo della foiba. Al primo della fila veniva sparato un colpo alla nuca e lui cadendo, si portava giù tutti gli altri. Dalle foibe si è salvato solo un uomo che è riuscito ad arrampicarsi.
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