Al ritorno a Nettuno la casa non c’era più e si è trattato di ricominciare tutto da capo. Maria Luisa non ha potuto più andare a scuola e questo è ancora un rimpianto. I giochi erano sempre gli stessi: a campana, a nascondino, alla corda, con le bambole di pezza. Non si potevano coltivare i campi perché erano pieni di mine. Anche giocare era pericoloso: molti bambini morirono per ordigni inesplosi. La famiglia di Maria Luisa andò ad abitare in una casa di fortuna che aveva il bagno fuori. Il padre aveva rimediato i letti nel vecchio ospedale ma bisognava prima bruciare le reti per eliminare le cimici. Su quelle reti furono buttati i materassi fatti di paglia. Maria Luisa che era una creativa, finì per andare a lavorare come sarta e modellista a Roma da Ida Ferri.
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