Le Case Chiuse

Loading video
Le case chiuse a Torino, una realtà che bene o male tutti, di qualsiasi età o professione, conoscevano, per via diretta o indiretta.
visualizzato 81153

COMMENTO

31 inseriti
luigi crocco
10/09/2017 - alle ore12:50
il mestiere della prostituta è vecchio come l'uomo tra parentesi la Donna e non capisco la necessità di mantenere la legge Merlin non completa ed obsoleta che gettò sulla strada migliaia di donne senza più diritto alla pensione al assistenza sanitaria chiudendo le case innalzando a reato il mercimonio meglio lo sfruttamento sul mestiere della prostituta provocando crisi di coscienza tra giovani meno giovani uomini e donne interessati e no quando copiando da altri paesi diversi dal nostro il problema fu risolto a pagare le tasse, avere il diritto alla pensione, una casa , l'assistenza sanitaria etc inoltre non sono sfruttate come da noi sul rischio di delinquenti, criminali , drogati ecc. Ed io sono un uomo che non ho ancora sentito alzarsi una voce di donna a difesa del argomento
enrico35
04/03/2015 - alle ore17:45
secondo me bisognerebbe sentire il parere anche di due donne possibilmente giovai
Racconti
31/07/2014 - alle ore03:04
Rimango basita, soprattutto da alcuni commenti femminili. La legge Merlin ha consentito a migliaia di donne di non essere trattate più come schiave: la legge è stato un palese segnale di avvicinamento alla carta dei diritti dell'uomo, perché in questi posti le prostitute erano considerate merce, usate e gettate al momento giusto (quando si ammalavano e morivano, alla faccia dei controlli medici). LA LEGGE MERLIN CONDANNA LO SFRUTTAMENTO DELLA PROSTITUZIONE E NON LA PROSTITUZIONE IN SE. L'unica cosa che si può rimproverare a questa disposizione è un buco legislativo proprio sulla materia della prostituzione e non sul suo sfruttamento ( che, come detto, è VIETATO DALLA LEGGE stessa e quindi regolamentato -le slave sotto casa vostra sono sfruttate e se sono lì è perché chi deve fare il suo dovere non lo fa. non di certo a causa della LEGGE MERLIN). In sintesi: una volta le case chiuse erano, a dire di questi signori, la valvola di sfogo ad una vita sessualmente repressa, ma adesso che senso ha? La rivoluzione sessuale è cosa ormai vecchia, gli anni 60/70 a noi trentenni sembrano lontanissimi... per cui un ragazzo non ha di certo bisogno di andare con una prostituta per consumare un rapporto sessuale. Per me sarebbe assolutamente necessario vietare totalmente la prostituzione, mentre adesso è tollerata proprio perché la legge Merlin ha causato in parte una lacuna legislativa.
Non sono madre, ma se dovessi pensare che una mia futura figlia, per intraprendere scorciatoie economiche o per far fronte a condizioni estreme, si avviasse alla prostituzione io mi sentirei sconfitta. Ogni genitore si sentirebbe sconfitto. Non penso che questi simpatici signori avrebbero mai portato una sorella o una figlia a lavorare in un posto del genere, anche se un giorno le avesse sposate il poliziotto ex cliente, anche se fossero state visitate da Veronesi in persona... Facciamo di questo posto un paese civile, per favore, almeno per le prossime generazioni.
Racconti
31/07/2014 - alle ore02:55
Rimango basita, soprattutto da alcuni commenti femminili. La legge Merlin ha consentito a migliaia di donne di non essere trattate più come schiave: la legge è stato un palese segnale di avvicinamento alla carta dei diritti dell'uomo, perché in questi posti le prostitute erano considerate merce, usate e gettate al momento giusto (quando si ammalavano e morivano, alla faccia dei controlli medici). LA LEGGE MERLIN CONDANNA LO SFRUTTAMENTO DELLA PROSTITUZIONE E NON LA PROSTITUZIONE IN SE. L'unica cosa che si può rimproverare a questa disposizione è un buco legislativo proprio sulla materia della prostituzione e non sul suo sfruttamento ( che, come detto, è VIETATO DALLA LEGGE stessa e quindi regolamentato -le slave sotto casa vostra sono sfruttate e se sono lì è perché chi deve fare il suo dovere non lo fa. non di certo a causa della LEGGE MERLIN). In sintesi: una volta le case chiuse erano, a dire di questi signori, la valvola di sfogo ad una vita sessualmente repressa, ma adesso che senso ha? La rivoluzione sessuale è cosa ormai vecchia, gli anni 60/70 a noi trentenni sembrano lontanissimi... per cui un ragazzo non ha di certo bisogno di andare con una prostituta per consumare un rapporto sessuale. Per me sarebbe assolutamente necessario vietare totalmente la prostituzione, mentre adesso è tollerata proprio perché la legge Merlin ha causato in parte una lacuna legislativa.
Non sono madre, ma se dovessi pensare che una mia futura figlia, per intraprendere scorciatoie economiche o per far fronte a condizioni estreme, si avviasse alla prostituzione io mi sentirei sconfitta. Ogni genitore si sentirebbe sconfitto. Non penso che questi simpatici signori avrebbero mai portato una sorella o una figlia a lavorare in un posto del genere, anche se un giorno le avesse sposate il poliziotto ex cliente, anche se fossero state visitate da Veronesi in persona... Facciamo di questo posto un paese civile, per favore, almeno per le prossime generazioni.
jonny55
30/07/2014 - alle ore02:58
Finalmente un parere femminile e positivo: grazie S.Rita!
Proposta:
fare una tavola rotonda (Torino? Io abito in Francia ma con un mese di preavviso sarebbe possibile scegliere tra tre date) con i partecipanti ed un coordinatore.
Fatemi sapere, io potrei invitare un editore ed un paio di persone di Torino, città del ramo materno.
In ogni casi AUGURI!
jonny55
30/07/2014 - alle ore02:58
"... una giornata speciale contai 120 clienti, 120 lavaggi, 2400 scalini saliti e scesi, e poi, come se non bastasse (tralascio i particolari di scurrilità) alcuni clienti quando hanno finito... ci fanno la morale e ci esortano a cambiar vita... dobbiamo salvare l'anima, ci dicono!!!"

""La ragazza in un giorno a N. à fatto 42 uomini, e sfinita, al giorno dopo, viene la visita del Dottore e la manda all'ospedale con 4 croci in più di Lue [infezione generalmente trasmessa per contagio sessuale; sinonimo di sifilide n.d.r.], ormai una ragazza rovinata"
[da Lettere dalle case chiuse, 1955]

Questi bravi signori, come molti esseri umani di sesso machile, pensano solo alla loro prospettiva e non a quella delle ragazze che in quelle case marcivano e morivano (il ricambio era dovuto per la sifilide e altre malattie; certo non perché si sposavano, caro il mio vecchietto, stupido tu a credere alle palle che ti raccontavano le maîtresse).

Le case chiuse erano uno scandalo ed è un bene che sono state chiuse; ciò che si è sbagliato è che si doveva permettere la prostituzione individuale - senza sfruttamento né da parte di altre persone né da parte dello stato - almeno oggi avremmo in maniera minore lo scandalo di ragazze straniere che vengono sfruttate contro la propria volontà da organizzazioni criminale
jonny55
30/07/2014 - alle ore02:57
in effetti ha ragione pietro,
quanti lavori oggi sono solo fumo, senza produrre di fatto nessun risultato tangibile!
jonny55
30/07/2014 - alle ore02:57
E' interessante perchè è reale, vissuto in prima persona e raccontato umanamente da chi ha vissuto momenti così drammatici che sono lontani anni luce dalla nostra immaginazione. In più è simpatico e la racconta senza drammi
jonny55
30/07/2014 - alle ore02:56
Mi sento proprio in sintonia con Tino Luparia.faccio parte di una famiglia in cui mio fratello Roberto, mia madre Luigina (Gina) e mio padre Pietro (Pierin) bombardata dalla RAF (come diceva mio padre abbastanza contrariato con gli inglesi) e quindi masta senza casa se non ci avesse accolto mio nonno Roberto (Vigin) nella sua casa con il negozio di drogheria dove abbiamo da allora sempre vissuto.Non parliamo poi di una bruyttissima avventura quando mia madre e mio nonno sono stati messi al muro dalle SS fuori dal negozio ecc:ecc,il resto quando mio figlio avrà il tempo e la voglia di farmi una ripresa da inviarvi......................
jonny55
30/07/2014 - alle ore02:56
Mi sono trasferito a Torino solo da un paio di anni, ma vorrei conoscere meglio la storia di questa città.. quai sono state le zone maggiormente colpite dai bombardamenti? e per quali motivi? grazie a chi mi aiuterà!!!
domailo
30/07/2014 - alle ore02:48
That was amezing speach
In a show replete with surprising historical detail, one fact rises to the top.







domailo
28/07/2014 - alle ore21:54
Questi bravi signori, come molti esseri umani di sesso machile, pensano solo alla loro prospettiva e non a quella delle ragazze che in quelle case marcivano e morivano





ddo
27/05/2014 - alle ore00:33
L'unica cosa che si può rimproverare a questa disposizione è un buco legislativo proprio sulla materia della prostituzione e non sul suo sfruttamento



Torino Erotica
24/03/2014 - alle ore11:40
http://www.memoro.org
Torino Erotica
24/03/2014 - alle ore11:40
http://www.memoro.org
Torino Erotica
24/03/2014 - alle ore11:36
Prossimamente referendum per l'abolizione della legge Merlin.
Tolleranza alle case di tolleranza
[url=http://www.memoro.org]Tollerenza[/url]
DemShop
04/02/2014 - alle ore16:37
Video assolutamente inedito.
Quando la casa chiusa era più di un semplice luogo di incontro.
Sarei curioso che circolasse anche tra i banchi di qualche attuale parlamentare.

Quadro moderno
21/01/2014 - alle ore17:54
Un servizio nonostante tutto "romantico", mi è piaciuto moltissimo leggerlo.
Grazie


renato
05/02/2012 - alle ore01:30
Ho seguito incuriosito la testimonianza, e leggendo i pareri contrastanti si rafforza in me l’idea che il male primo della nostra cultura italica è in primis l’ipocrisia. Si parla di carta dei diritti; bene la parola stessa lo dice: sono CARTA, come l’Onu è sottomessa alla Nato da almeno 20 anni. Si è guardato il principio, così le coscienze si sono quietate, ma nei fatti il male è peggiorato e di molto. Ci si scandalizza per la valvola di sfogo; ma dove eravamo quando i vari Izzo o Stevanin e quelli come loro hanno devastato decine di povere ragazze? E le ipocrite smentite sui decenni di pedofilia impunita? Leggo di rivoluzione sessuale, e mi vengono in mente le rivendicazioni d allora. Risultato: le famiglie sono in pezzi, e le donne doppiamente schiave, perché costrette a lavorare per sopperire alle esigenze di sopravvivenza. Senza tener conto che proprio con la chiusura dei casini, venne alla luce il mercato del sesso virtuale, prima con i giornaletti, poi coi cinema a luci rosse, poi con le VHS ed infine coi siti web. E le protagoniste di queste opere non sono forse alla stregua delle ragazze dei casini?
Vietare la prostituzione è secondo me più difficile che eliminare tutte le armi del pianeta. Se uno ci vuol credere faccia pure, ma non me la spacci come operazione ‘morale’. Lo spirito è forte ma la carne è debole; gli effetti della negazione di un peccato sono più devastanti del peccato stesso.
Daniela Lanna
04/10/2011 - alle ore00:00
Rimango basita, soprattutto da alcuni commenti femminili. La legge Merlin ha consentito a migliaia di donne di non essere trattate più come schiave: la legge è stato un palese segnale di avvicinamento alla carta dei diritti dell'uomo, perché in questi posti le prostitute erano considerate merce, usate e gettate al momento giusto (quando si ammalavano e morivano, alla faccia dei controlli medici). LA LEGGE MERLIN CONDANNA LO SFRUTTAMENTO DELLA PROSTITUZIONE E NON LA PROSTITUZIONE IN SE. L'unica cosa che si può rimproverare a questa disposizione è un buco legislativo proprio sulla materia della prostituzione e non sul suo sfruttamento ( che, come detto, è VIETATO DALLA LEGGE stessa e quindi regolamentato -le slave sotto casa vostra sono sfruttate e se sono lì è perché chi deve fare il suo dovere non lo fa. non di certo a causa della LEGGE MERLIN). In sintesi: una volta le case chiuse erano, a dire di questi signori, la valvola di sfogo ad una vita sessualmente repressa, ma adesso che senso ha? La rivoluzione sessuale è cosa ormai vecchia, gli anni 60/70 a noi trentenni sembrano lontanissimi... per cui un ragazzo non ha di certo bisogno di andare con una prostituta per consumare un rapporto sessuale. Per me sarebbe assolutamente necessario vietare totalmente la prostituzione, mentre adesso è tollerata proprio perché la legge Merlin ha causato in parte una lacuna legislativa.
Non sono madre, ma se dovessi pensare che una mia futura figlia, per intraprendere scorciatoie economiche o per far fronte a condizioni estreme, si avviasse alla prostituzione io mi sentirei sconfitta. Ogni genitore si sentirebbe sconfitto. Non penso che questi simpatici signori avrebbero mai portato una sorella o una figlia a lavorare in un posto del genere, anche se un giorno le avesse sposate il poliziotto ex cliente, anche se fossero state visitate da Veronesi in persona... Facciamo di questo posto un paese civile, per favore, almeno per le prossime generazioni.
Marco
17/06/2011 - alle ore18:19
"... una giornata speciale contai 120 clienti, 120 lavaggi, 2400 scalini saliti e scesi, e poi, come se non bastasse (tralascio i particolari di scurrilità) alcuni clienti quando hanno finito... ci fanno la morale e ci esortano a cambiar vita... dobbiamo salvare l'anima, ci dicono!!!"

""La ragazza in un giorno a N. à fatto 42 uomini, e sfinita, al giorno dopo, viene la visita del Dottore e la manda all'ospedale con 4 croci in più di Lue [infezione generalmente trasmessa per contagio sessuale; sinonimo di sifilide n.d.r.], ormai una ragazza rovinata"
[da Lettere dalle case chiuse, 1955]

Questi bravi signori, come molti esseri umani di sesso machile, pensano solo alla loro prospettiva e non a quella delle ragazze che in quelle case marcivano e morivano (il ricambio era dovuto per la sifilide e altre malattie; certo non perché si sposavano, caro il mio vecchietto, stupido tu a credere alle palle che ti raccontavano le maîtresse).

Le case chiuse erano uno scandalo ed è un bene che sono state chiuse; ciò che si è sbagliato è che si doveva permettere la prostituzione individuale - senza sfruttamento né da parte di altre persone né da parte dello stato - almeno oggi avremmo in maniera minore lo scandalo di ragazze straniere che vengono sfruttate contro la propria volontà da organizzazioni criminale.

(E, comunque, personalmente dico che andare a puttane fa schifo!)
irenedurbano
26/09/2010 - alle ore01:47
Si, il video mi è piaciuto.
E chi parla è molto simpatico.

Irene


Giorgione
12/09/2010 - alle ore13:13
Finalmente un parere femminile e positivo: grazie S.Rita!
Proposta:
fare una tavola rotonda (Torino? Io abito in Francia ma con un mese di preavviso sarebbe possibile scegliere tra tre date) con i partecipanti ed un coordinatore.
Fatemi sapere, io potrei invitare un editore ed un paio di persone di Torino, città del ramo materno.
In ogni casi AUGURI!

10/09/2010 - alle ore23:17
valevitrea
12/10/2009 - alle ore11:05
grazie mille! fantastici
Luca Novarino
11/09/2009 - alle ore10:04
Giorgione e Alberto: perchè non ci raccontate le vostre storie in video?

11/05/2009 - alle ore10:23
Il 20 settembre 1958, appena arrivato dal Centro di Addestramento Reclute al Q.G.di Torino (Alti Comandi) mi misero rosse mostrine e un bracciale con l'ordine di ricuperare i commilitoni prima di mezzanotte, ora nella quale le case chiuse venivano chiuse purtroppo definitivamente.
Ragazze, tenutarie e militari in pianto: ebbi cosi' l'occasione di farmi una cultura locale. Non posso ripetere le 'lodi' inviate alla iniziatrice della legge! In molti paesi dell'Unione le persiane sono state riaperte e le malattie decisamente diminuite. E il Bel Paese?
alberto
28/08/2008 - alle ore22:45
Sono del 1934 ed ho anch'io dei ricordi. Quali? In quei tempi "nun se batteva un chiodo" perché avvicinavi una ragazza nei rari balli di famiglia ma non potevi stringere troppo. Le madri sedute in circolo controllavano le mosse, i fratelli ti guardavano male. Andavi su di giri e tornavi a casa con il mal di testa e incavolato. E allora? Non c'era altra scelta. Superavamo la vergogna andando, con qualche amico studente squattrinato, al casino più economico e più lontano da casa (anche se Roma era già grande c'era sempre il timore di incontrare qualche conoscente). La domenica precedente la chiusura dei casini andammo in gruppo per giocare l'ultima partita, non della Roma.
Sara Rita
05/08/2008 - alle ore18:21

Questi signori hanno avuto il coraggio di dissociarsi dalle solite voci corali, portando una testimonianza pulita e diretta, grazie!
Sal
05/07/2008 - alle ore07:19
Una testimonianza che non fa una piega mentre oggi è una piaga aver chiuso quelle case.
E intanto si continua ai bordi delle strade o presso abitazioni "onorevoli" con tanta soddisfazione della gente "perbene". Vaticano compreso!
Gianluca
26/06/2008 - alle ore09:00
Bella testimonianza "pulita" su una realtà da molti ignorata. Se i detrattori la ascoltassero, probabilmente si renderebbero conto di come la prostituzione sia sempre esistita e, secondo me, ben gestita; non serve a nulla mettere la testa nella sabbia. Certo, mi paicerebbe trovare la testimonianza anche di qualche ragazza che in quelle case ci ha "lavorato", per capire la sua condizione e cosa l'abbia spinta in quella direzione.